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La formazione ferroviaria nel più ampio contesto dell’Unione Europea

“La formazione ferroviaria nel più ampio contesto dell’Unione Europea” – l’intervento del AD di Aiaff Nietta Novielli

Nell’ambito del webinar “La formazione ferroviaria nel più ampio contesto dell’Unione Europea“, organizzato dal CIFI di Bologna lo scorso 6 maggio, il Presidente dell’Associazione AssoCF! Nietta Novielli, è intervenuta energicamente per sottolineare punti focali del posizionamento attuale dei CdF rispetto al panorama del ferroviario.

Ha fatto presente come ci sia forte determinazione da parte di AssoCf! di promuovere e sostenere azioni volte a migliorare le normative che regolamentano la gestione della formazione nel nostro Paese.

Nel dettaglio, al minuto 1:27:20, alla richiesta se si vede il ruolo attuale dei centri di formazione come attori o protagonisti, ha fermamente sostenuto che ci sia moltissimo da lavorare ancora in Italia per poterci affermare col ruolo di protagonisti della formazione.

Se si prendono ad esempio altre realtà europee (come la Spagna) vedremo facilmente come si sia già passati a formare i ragazzi per la quasi totalità nei centri di formazione. Qui da noi, purtroppo, il 95% dei corsi è ancora appannaggio degli operatori ferroviari.

Certamente, va attenzionato il fenomeno dei centri nascenti, da una parte denota una maggiore domanda parte del mercato, dall’altra impone la definizione di criteri maggiormente rigorosi per conseguire il riconoscimento a beneficio della qualità della formazione. Il CdF non può garantire formazione adeguata disponendo di Istruttori delle IF o GI, deve disporre di Istruttori propri che siano parte attiva del CdF, offrendo idee e contributi per elevare la qualità della formazione.

Ancora, al minuto 1:55:00, sul ruolo degli istruttori ha lanciato spunti di grande riflessione, sottolineando come sia arrivato il momento di attuare un turnover generazionale per poter dare spazio alle giovani leve dell’insegnamento ferroviario che porteranno certamente una ventata di innovazione mettendo in capo metodologie al passo con i tempi.

È fondamentale valutare, in fase di esame abilitativo, oltre alle competenze tecniche la capacità dell’istruttore di adottare modelli comunicativi efficaci per una corretta gestione dell’attenzione dei discenti.

Compito del CdF deve essere quello di garantire una formazione adeguata che consenta di affrontare le verifiche finali e gli esami in maniera da assicurare esito positivo alle quali totalità dell’aula.

Tutto ciò è possibile trasferendo le attività formative dalle IF/GI ai CdF auspicando che assumano il ruolo per cui sono stati concepiti e mutuando da altri paesi europei modelli efficaci e consolidati.

Puoi guardare l’intero intervento cliccando qui

 

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